Nascita ed evoluzione dell’Archivio Storico. Il primo nucleo dell’Archivio Storico della
Cgil Campania si costituì a Napoli intorno alla metà degli anni Ottanta. Fu infatti in quegli
anni che l’Ires Cgil (in quel periodo struttura confederale non ancora autonoma) – al quale
era stata affidata la custodia del patrimonio archivistico – si pose l’obiettivo di
salvaguardare e valorizzare in maniera adeguata ciò che rappresentava il retroterra
storico e ideale della Cgil campana e la sua proiezione nella cultura regionale.
L’Ires Cgil decise di avviare un autonomo tentativo di sistemazione delle scritture,
avvalendosi di risorse umane e materiali interne all’organizzazione. Il tentativo fu
intrapreso con grande impegno: le carte furono raggruppate in fascicoli e classificate
secondo uno schema logico mutuato dal titolario in uso presso la Cgil regionale; i fascicoli
furono a loro volta raccolti in faldoni, recanti sul dorso la segnatura e gli estremi cronologici
degli atti in essi contenuti. Il lavoro così tenacemente intrapreso subì purtroppo una
repentina interruzione, dovuta a cause non precisate, e le scritture della Cgil tornarono per
qualche tempo nel limbo dei problemi irrisolti.
Il progetto di dare vita a un Archivio ben organizzato fu ripreso all’inizio del nuovo secolo,
con la costituzione di una struttura denominata “Biblioteca, archivio, centro di
documentazione”, deliberata dalla segreteria regionale Cgil Campania il 31 marzo 2000. Il
nuovo progetto, più ambizioso del precedente, prevedeva il coinvolgimento dell’intera
organizzazione nell’attività di salvaguardia e utilizzazione del patrimonio documentario.
Dopo alcuni mesi di discussione e confronto, il 4 maggio 2001 una delibera del comitato
direttivo regionale diede formalmente avvio all’attività dell’Archivio storico, la cui nascita –
annunziata nel corso di un convegno pubblico organizzato dalla Cgil l’11 gennaio 2002 –
riscosse notevoli consensi e fu ampiamente pubblicizzata sulla stampa cittadina.
Al nuovo organismo venne affidato il compito di riorganizzare la biblioteca e di curare la
conservazione, il riordinamento e l’incremento del materiale documentario,
incoraggiandone il versamento da parte di singoli dirigenti e strutture sindacali.
La struttura ha acquisito nuovi locali e una buona dotazione strumentale, ha provveduto
alla ricatalogazione del materiale bibliografico e dato avvio al complesso lavoro di
schedatura e riordinamento del patrimonio archivistico.